Recensione Salomon Speedcross 5 – Solide come sempre

Ricordando il trail running degli inizi e le prime scarpe specifiche per correre sui sentieri non si può non pensare alle Salomon Speedcross.
Ai piedi di Kilian e di altri campioni del team Salomon per anni sono state il sinonimo di trailrunning su tutte le distanze. Ne son passati di anni dal debutto avvenuto nel 2006 della prima versione ma il nome Speedcross è ancora qui, conseguenza della validità del progetto e dell’apprezzamento dei runners di tutto il mondo.
Nel tempo Salomon ha evoluto le speedcross arrivate nella primavera del 2019 alla versione 5 mantenendo però la filosofia originale e declinato la famiglia “cross” in altre varianti con concetti simili come le più recenti Supercross e Alphacross.

Di seguito potete leggere le mie impressioni sulle Speedcross 5 dopo averle strapazzate per diversi mesi e in tutte le condizioni possibili.

COME SONO FATTE


Nell’evoluzione numero 5 le Speedcross guadagnano un’aspetto più moderno e avvolgente, grazie a una tomaia ridisegnata con una protezione che avvolge ora l’intera scarpa nella parte inferiore e fa a meno di cuciture.
Rivista anche la zona posteriore con una maggiore integrazione tra tomaia e suola che avvolge ora in modo più evidente il tallone.

L’intersuola in EVA offre un appoggio moderatamente ammortizzato e una buona reattività. Parlando di specifiche il drop è di 10mm, invariato rispetto al precedente modello, per un peso di 320 grammi.


Il sistema di chiusura, trattandoti di Salomon, non poteva che essere Quicklace. Non servono spiegazioni sul funzionamento, l’allacciatura è veloce e pratica.
Una volta serrate è possibile riporre i lacci sulla tasca in rete elastica ricavata nella parte alta della linguetta. Ho trovato poco pratico riporre i lacci in modo particolare quando le scarpe sono molto serrate; questo perché l’apertura interferisce con i lacci passanti sull’ultima asola. L’operazione richiede qualche secondo in più di quello che ci si aspetterebbe e crea un po’ fastidio.


Per la suola delle Speedcross 5 Salomon utilizza il Contagrip TA con tacchetti di generose dimensioni e di altezza pronunciata distribuiti in modo uniforme e direzionale. Salomon vuole fornire ai runner un grip efficace e una durata adeguata alle aspettative.

CALZATA


Ai piedi Speedcross 5 si sentono confortevoli e avvolgenti. In particolare modo il fit è preciso nella parte alta del collo del piede e sul tallone mentre risulta più lasco nella zona delle dita. Non è un aspetto negativo ma se si preferisce sentire il piede ben saldo ci si deve abituare.
Calzano giuste per la taglia, calzando il numero 44 2/3 il mio piede taglia 28,5 cm trova il giusto spazio. Le dita hanno spazio per muoversi liberamente sia di lato che in altezza.


La soletta Ortholite è in EVA, ha uno spessore di circa 4/5mm e presenta una parte sagomata e avvolgente nella zona del tallone.

COME VANNO

Salomon Speedcross 5 – Run


Solide, indistruttibili e protettive; così si possono descrivere rapidamente le Speedcross 5.
Questa recensione arriva dopo molti km percorsi, in tutte le condizioni di terreno e clima. Ho usato le Speedcross 5 in estate al caldo torrido sui trail dell’Elba e poi in autunno sul fango delle montagne lombarde e mi hanno sempre trasmesso confidenza. Si adattano al meglio ai terreni morbidi e fangosi ma scorrono bene anche sui trail compatti e sul tecnico.

Grazie al disegno della suola Contagrip l’aderenza è sempre ottima, in condizioni di fango estremo la suola tende a trattenere il fango ma bastano pochi metri di corsa su fondo duro per smaltire l’accumulo.
Nonostante le abbia usate parecchio anche su fondo duro, su tratti di mulattiere carrabili, la suola si è dimostrata relativamente longeva con un consumo dei tacchetti uniforme e anche l’intersuola sembra aver conservato le proprie caratteristiche di ammortizzazione e reattività.

La traspirabilità della tomaia è sacrificata in favore di una grande protezione e un maggior comfort nelle condizioni più difficili. Quando si corre al caldo il piede preferirebbe maggiore ventilazione ma sotto la pioggia, nel fango e quando le temperature scendono in inverno, si apprezza la maggior protezione e imbottitura disponibili.
Urti accidentali e fango non sono un problema, il liner esterno che avvolge la tomaia e la suola che si integra nel tallone e risale sulla punta sono una barriera insuperabile, possiamo correre con un pensiero in meno a tutto vantaggio della nostra performance.

Durante le uscite più lunghe, tra i 25 e i 30km, non ho avuto problemi ai piedi, nessun punto di frizione e calore eccessivo, ma ho notato una certa propensione ad avanzare del piede. Affrontando discese impegnative e lunghe, forse a causa della leggera abbondanza della tomaia nella zona anteriore, si sente il piede che avanza. In queste fasi non si arriva praticamente mai a toccare con le dita la tomaia ma si percepisce una precisione minore sull’appoggio.

La reattività in corsa è buona, l’ammortizzazione è un giusto compromesso. Le Speedcross 5 assecondano il nostro ritmo e ci supportano sui traversi o quando la fatica si fa sentire senza essere eccessivamente rigide.
Il peso, non certo contenuto, non si fa sentire troppo e chi desidera una scarpa più tirata e magari reattiva può orientarsi verso i modelli S-Lab.

CONCLUSIONE


A dispetto degli anni e delle tendenze le Speedcross 5 hanno mantenuto la loro identità e se sono ancora qui il motivo è presto detto: sono ancora valide.

Per molti runners alla ricerca di una scarpa affidabile, con cui esprimersi sul tecnico e sul corribile senza pensieri, rappresentano una scelta valida.
Le infilate, tirate il QuickLace e in cinque secondi potete lanciarvi su qualsiasi trail 😉


RISORSE

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Disclaimer: Le scarpe del test sono state fornite da Salomon senza nessun obbligo di recensione. Quello che leggete è unicamente frutto delle nostre sensazioni #senzafiltro.

Andrea Zanetti

Mountain runner, outdoor enthusiast.
Trialrunning is the way I use to move trough nature to feel the life.

Mountain Runner, appassionato di Outdoor.
Il trailrunning è la via che uso per muovermi nella natura e sentire la vita.

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