Exploration time N°1 – Cape Town – South Africa
Che bello sto volando a Cape Town in Sud Africa.
Che fortuna ho un amico lì che mi aspetta.
Che avventura, riusciremo forse anche a fare una corsetta!
Che sfiga l’amico è anche un collega e sto andando li per lavoro.
Che fatica dieci giorni intensi in cui anche i sabati e le domeniche dovremmo lavorare.
Che peccato di correre non se ne parla nemmeno…ma forse…
Infatti, contro ogni previsione, riusciamo a ritagliarci una mezza giornata per poter fare una corsetta.
Solo mezza purtroppo, per cui scartiamo mete lontane come il capo di buona speranza e ci concentriamo su quello che città del capo offre e sugli immediati dintorni.
Le idee sono tante ma la scelta è semplice.
Lavoriamo al water front (area sul mare pittoresca in stile coloniale) per cui partiremo da qui.
Meta? Dovunque a Cape Town incombe la Table Mountain con i sui 1000 m di altezza.
I turisti ne raggiungono la sommità in funivia ma noi siamo trail runner per cui è presto detto: ne conquisteremo la vetta.
Ovviamente poi si tornerà anche indietro .
Totale circa 22 Km e 1000 m D+
Partiamo quindi di prima mattina per ottimizzare la nostra mezza giornata di libertà ed evitare il gran caldo, (siamo a novembre e qui è l’inizio dell’estate).
La montagna ci indica la strada, sembra lontana e, dopo aver preso qualche accorgimento sul percorso da intraprendere perché alcune zone della città non sono ancora particolarmente sicure , partiamo. Ci lasciamo presto dietro alle spalle il Water Front e iniziamo a correre lunga arterie trafficate ma comunque suggestive.
Qui tutto è diverso anche quello che è uguale. Dai giardini delle case spuntano piante mai viste, profumi di vegetazione o cibi sconosciuti. Le persone che si incontrano sono multietniche, coloratissime e sorridenti e anche il traffico ha qualcosa di insolito, di suggestivo ed esotico.
Dopo pochi kilometri la strada inizia a salire e a mano a mano che sale il paesaggio cambia, i palazzi lasciano spazio a case e ville, la natura inizia a prendere il sopravvento sull’asfalto e presto ci ritroviamo a piedi della montagna immersi in un assaggio di natura africana.
Ecco inizia il dislivello, dopo una breve salita un lungo traverso corribile che mi rimarrà nel cuore a lungo, e poi la vera salita. E’ davvero dura e faticosa, forse influisce anche il caldo che nel frattempo si è fatto torrido, ed è “in piedi” fino ad una forcella che apre la vista sulla “tavola”.
E si perché il nome Table Mountain si riferisce proprio al fatto che la sommità non è altro che un grande altopiano. La vista da qui spazia dalla città fino al capo di buona speranza, passando per le praterie del nord , Camp bay ad ovest e False Bay a est.
In più ci imbattiamo in un Dassie, strano piccolo roditore che ha incredibilmente il 99% del DNA in comune con l’enorme elefante africano, che partorisce e da alla luce tre cuccioli, attorniato dalla famiglia che fa la guardia.
Ci fermiamo al ristoro per un po’ d’acqua fresca e uno barretta (in realtà light lunch all’arrivo della funivia), foto di rito e via si riparte verso il mare!
Il gran caldo ci costringe ad una sosta con pediluvio in un torrentello ma poi purtroppo non si scampa dobbiamo tornare al lavoro…certo solo dopo aver fatto una bella doccia!