Dynafit SpeedTransAlp - discesa a Merano

Dynafit SpeedTransAlp 2016 – il viaggio – report part 2

SpeedTransAlp report continua da part1

DAY 2

La sveglia è puntata alle 6 ma la giornata inizia molto prima… alle 4 ho gli occhi spalancati e mi rigiro nel letto cercando di riprendere sonno. Penso che l’espresso post cena non sia stata una buona idea ma mi stupisco che abbia quest’effetto… sento anche caldo e cerco fresco fuori dalla copertura piumino. Passo diverso tempo così ma nulla sembra funzionare, i minuti scorrono lentamente. Ascolto la stanza e sento solo qualche movimento, i miei compagni sembrano dormire.
Riesco a fare qualche sonno breve poi di un nuovo apro gli occhi, così fino a pochi minuti dalla sveglia che ovviamente non mi serve e disattivo in anticipo.
Sperando che il sonno non mi colga nel pomeriggio facendomi svenire nel mezzo del trail, scendo dal letto e inizio a prepararmi, e così i miei compagni di stanza.

Con il meteo previsto non ci sono variazioni sul set-up quindi si corre ancora in pantaloncini e maglietta e nello zaino lo stesso materiale del giorno prima. Porto in più della frutta secca a cui aggiungerò i “viveri” che ci proporrà Franz dopo colazione.
Nella stanza anche Chris, Ben e Thèo stanno organizzando lo zaino e c’è il movimento classico del “pre-partenza”. Giacchini che si arrotolano, zip che si aprono e chiudono in sequenza, zaini che si riempiono.
Prima di chiudere lo zaino da trail faccio un ultimo check del materiale cercando di figurarmi la giornata per portare tutto ma solo l’indispensabile…mica che carico 70g in più per niente 🙂

Io e Ben siamo gli ultimi a lasciare la stanza, controlliamo di non aver dimenticato nulla poi carichiamo gli zaini in spalla e scendiamo per colazione.

I cereali mi chiamano a gran voce, abbondo facendo il pieno nella ciotola e in mancanza di yogurt e latte di soia aggiungo un po di acqua. Passando dal buffet prelevo anche due panini e un paio di marmellate.
La tavolata è quasi al completo, tutti sorridono e sono rilassati. Li osservo intenti a riempire le scorte, uova, pane e prosciutto e pane con formaggio sono in quasi tutti i piatti. Di nuovo mi chiedo come si riesca a correre subito dopo aver mangiato due panini col formaggio, ma la mia domanda svanisce al primo cucchiaio di cereali. La fame è tanta, i 38 km della prima giornata hanno lasciato un segno, consumo i cereali e passo ai panini con la marmellata, evito il caffè vista la nottata e chiudo con un tè.

Usciamo e Franz è appostato davanti al furgone pronto per caricare i nostri bagagli. Mentre aspetto il mio turno per caricare, dietro di me Javi se ne esce con: “anche voi non avete dormito, agitati per quelle caramelle con caffeina?”  … 😳 ! In un attimo rivedo ogni singola caramella ingerita il giorno prima e mi immagino il grafico del mio livello di caffeina 🚀che toccava record mai visti…alla faccia del caffè post cena.
Per lo meno mi sento in compagnia, oltre a Javi anche Philipp e Thèo hanno avuto una nottata inconsistente. É un miracolo che abbiamo preso sonno e dormito qualche ora, effetto della sgambata da 38km penso.

Franz estrae il “ristoro del giorno”: barrette, sali e..di nuovo loro, le caramelle. Stavolta ognuno controlla tutti gli ingredienti, sono gusto arancia senza caffeina! Ne prendo due pacchi e non ci penso più. Aggiungo tre barrette vegan e due gel per stare tranquillo.
Pochi minuti dopo le 7 il furgone di Franz si chiude, lo salutiamo e iniziamo a correre verso i monti allontanandoci dall’hotel. Il day2, il giorno del “No flat” è iniziato.

Oltrepassiamo un cancelletto che delimita l’inizio della mulattiera e seguiamo il sentiero in leggera salita tutti in fila. É appena chiaro, il sole non si fará vedere per un’oretta ancora, sento l’aria frizzante sulla pelle ma non ho messo la giacca per provare quella sensazione mentre ci si riscalda correndo.

Siamo in fila su un single track che sale in mezzo a un prato, Javi ci fa notare le piante di mirtilli che circondano il trail, ne coglie qualcuno e ce lo porge. Un piccolo extra gradito che mi ricorda di guardare intorno e immergermi di più in quello che attraversiamo, che regala sempre qualcosa.

Dynafit SpeedTransAlp Day 2
Dynafit SpeedTransAlp Day 2

Risaliamo i prati lungo il lato della montagna, su un piccolo traverso vedo davanti a noi le montagne già illuminate dal sole. Vien voglia di raggiungerle al più presto per prendere il calore del sole. Procediamo regolari, prati e single track lasciano spazio al terreno roccioso, le pendenze aumentano e il trail diventa via via più tecnico.

Dynafit SpeedTransAlp Day 2
La traccia è sempre meno evidente e si cerca la via passando da un sasso all’altro in un gioco di equilibrio, si misurano i passi alla ricerca degli appoggi migliori. Un esercizio che mi piace e mi diverte, e che mi distrae dalla lunga salita.

Passano i metri e arriviamo sotto la cresta da raggiungere con un passaggio leggermente esposto. Sonja mi precede e sebbene sia abituata ai trail dice che non ha mai affrontato dei passaggi così. Osservo da poca distanza la sua voglia di provare a vincere l’incertezza, procede inizialmente con la massima attenzione e passo passo i suoi movimenti diventano fluidi. Il suo equilibrio migliora e riesce a procedere con più sicurezza, osservo sorpreso da come la mente reagisca in fretta a nuovi stimoli e guidi il corpo ad adeguarsi alla situazione.

Dynafit SpeedTransAlp - la via per la vetta Schafgrübler
Dynafit SpeedTransAlp – la via per la vetta Schafgrübler

In pochi minuti siamo sulla cima Schafgrübler a 2920m ad osservare il panorama da una piccola piazzola.
La valle si estende di fronte a noi illuminata dal sole della mattina. Ci prendiamo qualche minuto per riprenderci, faccio qualche foto panoramica e Dan scatta immagini a Javi che arriva sulla linea di cresta. La via è bellissima, sembra una lama che si erge e vien voglia di percorrerla fino a dove possibile.
Arianna trova il libretto della vetta custodito in una cassetta di metallo posta sotto la croce e documentiamo il passaggio della SpeedTransAlp con una firma 🙂

Mangio le prime caramelle “caffein free” della giornata poi si inizia a scendere, prima tornando indietro per alcuni metri sui nostri passi, quindi prendendo il sentiero verso l’altra valle.

Dynafit SpeedTransAlp
Dynafit SpeedTransAlp, la prima discesa della giornata

Perdiamo quota in fretta, in breve lasciamo il terreno roccioso e siamo di nuovo su prati e single track.
Dal trail si vede il rifugio (Franz-Senn-Hútte) che non sembra molto distante. Mi fermo per uno scatto e lascio andare Philipp, Chris, Kim, Arianna e Théo. Poco dopo arrivano gli altri e riparto con loro.
Ci sediamo sui tavoli all’esterno per ristorarci e mangiare. Qualcuno scopre che all’interno ci sono delle ottime torte e si concede una fetta di dolce. Io consumo due delle barrette prelevate alla mattina e bevo abbondantemente acqua dalle borracce. Il posto è frequentato, e intorno a noi ci sono diversi escursionisti che come noi si godono la sosta.
Il grosso del dislivello è fatto ma siamo ancora a metà del percorso previsto in giornata, Javi ci dice che siamo in linea con i tempi stabiliti e che dovremmo finire nel primo pomeriggio.
Sento nelle gambe i 1300m di dislivello della mattinata più quelli del giorno prima e non ho la minima idea di cosa ci aspetti e in quel momento mi rendo conto di come questo aspetto sia irrilevante. Seduto mi godo il sole, la compagnia sorridente degli altri, perfino quella tensione muscolare alle gambe mi sembra piacevole e nulla va oltre l’attimo presente. Una sensazione già provata il primo giorno a cui mi abbandono e che mi accompagnerà fino alla fine della SpeedTransAlp.

Dynafit SpeedTransAlp rifugio
Dynafit SpeedTransAlp rifugio

Dal rifugio ripartiamo prendendo un sentiero in leggera salita che si allontana in costa. Si inizia correndo, siamo a vista degli escursionisti che consumavano il pranzo al rifugio e Philipp scherza dicendo che dobbiamo correre per far bella figura 🙂 così ci allontaniamo di buon passo dietro di lui.
Il trail è bellissimo, mi godo il movimento e il sole che ora scalda parecchio. Più avanti la pendenza sale e riappaiono le rocce.
Mentre avanziamo chiedo a Philipp dello skialp, sono curioso di sapere com’è quell’ambiente. Mi racconta un po della stagione e del materiale che sta sviluppando con Dynafit. É coinvolto nello sviluppo degli sci racing, saranno completamente nuovi per la prossima stagione, ed è sicuro che andranno molto bene. Pur non avendolo mai praticato, le mie esperienze si fermano allo sci alpino, mi piace lo skialp e mi appassionano le grandi classiche in ambiente. Corse che si fanno in percorsi spettacolari e in team, qualcosa che vorrei provare.

Approfitto per farmi chiedere quali sono le sue gare preferite e mi parla della PierraMenta, di quanto sia dura ma altrettanto emozionante. Racconta di come sia il tifo a renderla unica e di come sia incredibile vedere tante persone che ti incitano lungo i passaggi più spettacolari.
Nelle sue parole c’è molta passione e trasporto, stiamo correndo è estate ma si sta riaccendendo la voglia di neve. Mi riprometto di iniziare a fare skialp quest’inverno per provare il gusto della risalita con le pelli, del guadagnare metri con le pelli per scendere a valle in fresca.

Dynafit SpeedTransAlp Day 2 - ©PatitucciPhoto
Dynafit SpeedTransAlp Day 2 – ©PatitucciPhoto

Siamo quasi agli ultimi metri di dislivello, ancora passaggi su sassi poi un bel traverso sotto le creste che ci porta a quota 2300, ultimo passo della giornata.
L’ambiente naturale è bellissimo. Dan e Janine, risalita dalla parte opposta per aspettarci qui, si mettono all’opera per qualche scatto scenico.

Ne approfitto per mangiare una barretta e bere acqua con sali, anche se tutto il dislivello positivo è fatto resta la discesa…una tirata unica che ci porterà 1000 metri più a valle.
Nella discesa di nuovo il terreno cambia e si torna dalla roccia alla terra, prima sui prati poi dentro il bosco.
Javi ci anticipa che ci sarà da divertirsi nella parte finale e così è! Il trail scende tagliando la mulattiera carrabile che risale dal paese con una serie di tornanti.
Chris, Thèo, io e Javi ci lasciamo guidare dalla gravità e il ritmo sale, poco dopo complice Javi che fa da apripista attraversiamo il bosco sulla linea più verticale possibile senza più curarci del trail…mi viene da ridere e mi sembra di sentire la contentezza degli altri nel condividere questa “gara” a far prima cercando di scendere più metri possibili nel minor tempo. É tutto un superarsi a vicenda tra gli alberi con le gambe che frullano e i piedi che cercano appoggi tra le radici. Qualche minuto incrociamo la mulattiera e rallentiamo per aspettare gli altri a un bivio. Dan e Arianna ci raggiungono. Riprendiamo a scendere, ancora diversi metri di “Super Fun” come ripete Javie, poi usciamo dal bosco e siamo alla fine.

Dynafit SpeedTransAlp, fine Day 2 -©PatitucciPhoto
Dynafit SpeedTransAlp, fine Day 2 – ©PatitucciPhoto

Il sentiero termina in un parcheggio di un ristorante, Franz non si vede ancora e approfittiamo per dare refrigerio ai muscoli delle gambe con un’immersione nel fiume vicino. Tolgo le scarpe e scendo nell’acqua che è piacevolmente gelida, sento il beneficio ma mi bastano 10 secondi per sentire tutte le gambe intorpidirsi, resisto ancora qualche attimo poi esco e ripeto la cryotherapy old school un paio di volte. I miei piedi ringraziano, la stanchezza ora si fa più presente e mi siedo sul prato per qualche minuto.

É tempo di raggiungere Stubaital, ci distribuiamo tra il pulmino prenotato da Franz e l’auto di Janine e prendiamo la strada che in pochi minuti ci porta all’hotel. Entriamo così come siamo, qualcuno me compreso è a piedi nudi e tutti un po’ conci dalla giornata sui trail, sotto gli occhi un po sorpresi della receptionist. Ho una gran voglia di doccia e relax, Franz distribuisce le chiavi delle stanze e tra tutti i commenti sento distintamente le parole “Cake Party” quindi “fino alle 17:30 è disponibile il Cake Party” …un occhio all’orologio che segna le 17:00 poi gli sguardi di tutti si incrociano, non ci sta la doccia, le idee di relax vengono rimandate e gli zaini crollano tutti sul posto come birilli. In un attimo ci troviamo nella sala ristorante a svaligiare la tavolata di dolci di ogni tipo che consumiamo nella veranda esterna con vista sui monti.

Sono stanco ma a dispetto dei chilometri non mi sento completamente distrutto, cioè non ho dolori forti. Scambio con gli altri le sensazioni e per tutti è stata una gran giornata, per il trail, per il gruppo che si è creato, per il divertimento provato.
Sfogliando la brochure dell’hotel scopriamo un’altra buona notizia: abbiamo accesso alla zona SPA con tanto di sauna, zona relax e piscina. Ci sembra un perfetto modo per ritemprarsi così saliamo in camera e ci diamo appuntamento a dopo. Ben, in stanza con me, è rapido a prepararsi e dopo una doccia scende verso il benessere. Io me la prendo con calma, sistemo l’abbigliamento da corsa e solo dopo una buona oretta scendo.
La sauna è la prima tappa, incrocio Théo e spendiamo i classici 15 min a temperatura bollente. All’uscita, come da manuale, mi rovescio addosso il secchio di acqua gelida che bascula a 2mt dal suolo. Poi passo al percorso vascolare per i piedi dove si alternano acqua fredda e calda.

Mi sento meglio, la tensione muscolare si allenta e lascia il posto alla stanchezza. Rimango ancora qualche minuto approfittando delle mele che ci sono all’ingresso poi salgo per prepararmi alla cena.
Arrivato a tavola con la speranza di avere varianti vegetali alle più che probabili portate di carne della cucina tedesco-austriaca e scopro piacevolmente che Franz si è adoperato per far preparare per me e Kim un menù parallelo e vegan. Verdure e zuppa arrivano in sequenza, quindi per noi delle polpette vegetali prendono il posto di quelle di carne per tutti gli altri. Dato che ci attende un’altra giornata di trail intensa non faccio il sofisticato e prendo tutto quello che arriva compresa l’indecifrabile salsina color ocra che adorna le polpette…ho la sensazione che il mio stomaco potrà ben sopportarla.
Ad accompagnare il tutto prendo su consiglio di Ben una Radler, nome che mi dovrà ripetere almeno dieci volte durante la cena prima di riuscire a memorizzarlo, in pratica è un mix di birra chiara con limonata. Gli altri optano per birra o per una “Diesel” come la chiama Dan, ovvero un mix birra e Cola,  che scopro essere molto popolare.

Al dolce Javi e Philipp fanno il punto per l’ultima tappa. Ci avvisano che la giornata sarà impegnativa e lunga, il meteo è peggiorato e l’indomani è prevista pioggia, quindi molto consigliati i pantaloni lunghi, uno strato aggiuntivo per il corpo, guanti e berretto per ripararsi in quota. Arriveremo a 3000m di altitudine e per gran parte del giro saremo sempre oltre i 2400m quindi le temperature saranno basse fino al primo pomeriggio quando il tempo viene dato in miglioramento.
Partenza per le 7:20 con un bus di linea dalla fermata vicina all’albergo che ci porterà in circa 20 minuti di trasferimento all’attacco del trail in corrispondenza di una stazione sciistica. In questo punto chi vorrà potrà decidere valutando la propria condizione di utilizzare gli impianti di risalita per portarsi in quota e poi unirsi agli altri per la rimanente parte del trail.

Saliamo in stanza verso le 21 e preparo lo zaino da trail e l’abbigliamento per evitare di farlo la mattina. Mi confronto con Ben su set-up migliore da adottare e decido che metterò i pantaloni corsi sotto i fuseax in modo da poter sfilare quest’ultimi facilmente nel corso della giornata. Per il sopra maglietta e guscio con strato termico al seguito nello zaino nel caso sia troppo freddo. Mi assicuro di mettere anche guanti e berretto e verifico la presenza della coperta termica di alluminio e delle buste per riscaldarsi che porto sempre quando il clima si raffredda.
Impacchetto tutto e mentre Ben finisce per poi crollare in pochi minuti in un sonno profondo, mi sistemo nella zona giorno per non disturbarlo mettendomi al lavoro. Scrivo qualche nota per TrailAddicted e rivivo con piacere la run della giornata. Non riesco a mettere lucidamente in sequenza tutti i tratti del percorso, sentieri, rocce, prati e tutti i diversi passaggi si mescolano con un ordine emotivo più che temporale. Appunto quello che riesco, riguardo le foto scattate, si avvicina la mezzanotte e me ne vado a letto.

 

DAY 3

Mi sembra di aver chiuso gli occhi solo un secondo prima quando sento la sveglia del telefono che mi riporta alla luce. Senza caffeina il sonno è stato proficuo e, anche se so di muovermi al rallentatore in queste fasi del risveglio, sento di aver riposato profondamente.
Guardo fuori dalla ginestra la pioggia che cade e esco per saggiare la temperatura che si rivela simile ai giorni precedenti quindi ben tollerabile. Decido per il momento di mettere i panta lunghi nello zaino e con Ben già pronto in assetto trail scendiamo per colazione.

Gli altri son tutti già al tavolo che oltrepasso andando direttamente al buffet. La scelta è ampissima e riempio una ciotola con tutti i cereali disponibili a cui aggiungo semi e frutta secca. Il risultato è un super invitante Muesli che consumo con calma aggiungendo un paio di panini integrali con marmellata.
Il tempo vola e abbiamo un appuntamento irrimandabile con il bus, usciamo per caricare gli zaini un’ultima volta e per prendere i rifornimenti preparati come sempre da Franz. Conservo ancora una barretta del giorno prima così ne prendo una sola insieme a due gel e all’immancabile busta di caramelle energetiche di nuovo gusto arancia, poi mi avvio con gli altri lungo la strada verso la fermata.

Sul bus penso alla giornata davanti a noi, la pioggia non mi disturba più di tanto anche se spero nel verificarsi delle previsioni per avere una seconda parte con il bel tempo. Oggi sarà l’ultima giornata di corsa per il gruppo, ma mi sembra molto di più, forse è l’effetto dei tempo in cui siamo stati assieme e delle emozioni condivise. Sorpassiamo un paio di stazioni sciistiche sulla strada e poco dopo le 8 raggiungiamo la destinazione.
Il posto è deserto e non c’è la minima apparenza di un ufficio o biglietteria aperta…quindi per tutti, anche se nessuno aveva deciso di risalire con gli impianti, i 1300m di dislivello che aprono la giornata si fanno con le proprie gambe. Javi e Philipp ci ricordano che date le condizioni non proprio perfette, nel frattempo è iniziato a piovere pesantemente, in quota potremmo trovare neve e è opportuno tenere un ritmo unico stando tutti vicini. Questo terrà tutti in movimento e quindi caldi.
Ascoltando il consiglio di cercare di rimanere sempre caldi, decido di infilarmi i pantaloni lunghi per tenere più calde le gambe quando arriveremo in quota.
Pronti tutti, si parte per il Day3 sotto il diluvio tutti in fila.

Il ritmo è regolare e si procede senza sosta sul sentiero verso al cima che passa di tanto in tanto sotto gli impianti di risalita. Non sento freddo, procedo e ascolto il battere della pioggia sul cappuccio della giacca. Di tanto in tanto scambio qualche parola con Javi che mi segue utilizzando un solo bastoncino dato che l’altro si era rotto il giorno prima nella discesa.

L’ambiente cambia rapidamente avvicinandosi al ghiacciaio, siamo all’altezza del rifugio che si trova a metà della risalita degli impianti a quota 2600m. Concordiamo di non fermarci e proseguiamo nella nostra marcia. Pochi metri più avanti la pioggia si fa più fredda e poi diventa neve. La temperatura è scesa e nel guscio inizio a sentire fresco, metto i guanti e chiudo tutta la zip del guscio per isolarmi.

Passiamo la stazione di arrivo della funivia e avanziamo risalendo sulla linea di uno skilift. Ci distanziamo leggermente, io cerco di tenere un buon ritmo per stare caldo. C’è vento forte in questo punto, per fortuna ci spinge arrivando favorevolmente da dietro, ma non si vede dove mettere i piedi perchè tutto è coperto da uno strato bianco di neve riportata.
Di frequente oltrepassiamo rigagnoli d’acqua e ad ogni passaggio mi ripeto: non centrarlo col piede, non centrarlo col piede… fino a quando ne centro uno 😨. Sento il piede che immediatamente si “congela” aprendomi al ricordo dei piedi gelati alle campestri invernali, solo che li dopo 20 min puoi scaldarlo qui se va bene passeranno due ore…

Poco dopo abbiamo raggiunto il punto più alto e scendiamo leggermente sotto un costone che ci ripara finalmente dal vento. Fa comunque freddo e visto che torneremo ad essere esposti qualcuno si copre con uno strato aggiuntivo e anche Kim che indossava con noncuranza il gonnellino da trail, si mette un piumino e i pantaloni lunghi facendo crollare il mito e migliorando nel contempo l’autostima di tutti gli altri. Ripartiamo dietro a Philipp che conosce bene la via ormai completamente nascosta dalla neve.

Dynafit SpeedTransAlp Day3 - ©PatitucciPhoto
Dynafit SpeedTransAlp Day3 – ©PatitucciPhoto

Procediamo in discesa, il vento da questo lato è meno intenso, lo scenario è unico e la neve mista alle rocce rende il tutto epico. Arriviamo a un traverso, poi alcuni passaggi tecnici leggermente esposti, mi fermo con Javi per una foto sulla cresta mentre arriva Arianna e scendiamo in fila da una piccola ferrata che porta direttamente sopra al rifugio Hildesheimer.

Ci sistemiamo all’interno seduti intono ad un tavolo nella piccola sala interna. Ci sono diverse persone e mi sorprende dato il tempo e la posizione non proprio agevole. Il tepore della stufa accesa mi riscalda piacevolmente fecendo quella sensazione di freddo al corpo che provavo, anche il mio piede semi congelato inizia a rispondere al movimento. Rimaniamo quasi un’ora in cui tutti approfittano per bere qualcosa di caldo e mangiare. All’esterno nel frattempo il meteo sembra in miglioramento, anche il gestore ci conferma che dovrebbe aprirsi a breve.

Lasciamo il rifugio, un piccolo brivido appena usciti per lo sbalzo termico e poi via verso Merano, verso l’Italia.

Dynafit SpeedTransAlp, direzione Merano - ©PatitucciPhoto
Dynafit SpeedTransAlp, direzione Merano – ©PatitucciPhoto

Qualche chilometro avanti lo scenario è diverso. Corriamo sul trail che ci porterà alla meta, circondati dalle montagne, senza neve, la roccia e sassi sotto i nostri piedi. Attraversiamo un ponticello traballante, discesa poi risalita, ancora discesa e un lago azzurro azzurro. Passano i km, mentre Dan trova spot perfetti per delle foto uniche.
Arriviamo ai piedi dell’ultima risalita della giornata, l’ultima della SpeedTransAlp. La stanchezza si fa sentire, le gambe pesano. Salgo osservando gli altri, chi avanti, chi indietro. A questo punto del viaggio ho la sensazione di conoscerli da tempo, non ho idea della loro routine quotidiana ne so di preciso che lavoro fanno, li ho conosciuti attraversando montagne. Sento una certa confidenza verso di loro per la passione comune di questo sport, della corsa. Mi basta per sentirmi parte di un team che si è aggregato col passare dei chilometri.
Guardo il GPS e vedo che non manca molto, ho voglia di arrivare a Merano ma allo stesso tempo vorrei che il viaggio andasse oltre, che ci fossero altri passi e confini da attraversare.

 

Dynafit SpeedTransAlp confine italiano

Ci siamo. Al passo il GPS segna 2870m, la vista è magnifica la valle davanti a noi è territorio italiano.
Lo scenario merita una sosta e delle foto, il fisico anche una barretta e qualche caramella.
Javi ci mostra la strada, scenderemo arrivando al lago, quindi proseguiremo verso destra scendendo a valle.

 

La discesa scorre in fretta con la solita voglia di mollare le gambe. Ci si ferma più volte per ammirare il panorama, quasi a non voler andare via troppo in fretta. Dan approfitta per fare qualche foto e per tutti è un piacere prestarsi all’obiettivo.

Dynafit SpeedTransAlp on the trail
Dynafit SpeedTransAlp on the trail

 

La roccia ha lasciato spazio ai prati verdi e il cielo azzurro fa dimenticare il vento e la neve i questa mattina.
Dopo un altra discesa arriviamo al rifugio Monteneve, nell’area antistante un monumento dedicato ai minatori, ricorda che questa era la miniera più alta d’Europa. Diversi resti di carrelli e rotaie ricordano la storia del luogo.

Ci sediamo qualche minuto al sole, riparandoci dal vento dietro il monumento dei minatori. Javi ci annuncia che da qui è tutta discesa e presto saremo a Merano, in tempo per festeggiare la fine della SpeedTransAlp.
Siamo di nuovo in movimento e dal rifugio il sentiero scende ripido, a fianco della rotaie. Dan e Théo mi precedono, alcuni metri più avanti Philipp e Kim corrono vicini. Scendo più in fretta e mi avvicino a loro, la strada spiana e la visuale diventa splendida. Siamo su un pianoro con specchi d’acqua, la terra è scura quasi nera. Avanti a noi sembra che il trail cada nel vuoto dando l’illusione di essere su un balcone con vista sulle Alpi.

Dynafit SpeedTransAlp - discesa a Merano
Dynafit SpeedTransAlp – discesa a Merano

Mi godo il momento, sono pochi metri ma intensi….questa cosa mi mancherà l’indomani, cerco di fissare la scena nella mi mente.

Si riprende a scendere veloci, in gruppo con Thèo e Chris ci hanno raggiunto. Prendiamo a sinistra a un bivio poi Philipp ci ferma, la strada giuste è nella direzione opposta. Ci infiliamo nel bosco, prima sentiero stretto poi ancora mulattiera.
Guardo i sassi che scorrono sotto i nostri piedi e noto qualcosa, mi fermo e vedo un piccolo serpente che si gode il sole in mezzo al trail per nulla intimorito dal nostro passaggio. Mi fermo con Thèo a guardarlo qualche secondo, lo saluto e ripartiamo.

Philipp accelera e dice che ormai siamo quasi arrivati, io rimango dietro il gruppetto mi piace vedere la fila che si muove sincronizzata lungo il trail. Ora le mie gambe e i miei piedi han voglia di fermarsi, pochi metri la voglia viene soddisfatta. Ci fermiamo in una piccola piazzola vicino la strada provinciale. Sembra un posto troppo normale se paragonato a tutto quello che abbiamo visto oggi ma poco importa, siamo tutti contenti, volano sorrisi e strette di mano, sorridiamo non della fine ma dell’esperienza.

C’è Janine che è appena arrivata in macchina, scesa dalla via alternativa e ci offre degli snack salati. Di corsa arrivano anche Javi, Alice e Ben che non hanno mai mollato e corso ininterrottamente tutto il giorno! GRANDI! Qualche minuto dopo si ferma Sonja che ha mancato un bivio ed è dovuta risalire per raggiungerci.

 

Dynafit-Speed-Transalp_Day3_The-End

Ci raduniamo tutti e…YEAH!! foto finale.
Lo stesso gruppo, non più le stesse persone. 3 giorni, 85km e 6700m di dislivello hanno creato il team e ricordi che rimarranno indelebili nella mente di tutti.

Durante la cena si ride e scherza sul viaggio e Franz rivolge la domanda: Il giorno più bello della vostra SpeedTransAlp?
La risposta non ce l’ho, nemmeno ora che ho riordinato la mente e ripercorso tutta la traversata. Non riesco a scegliere tra l’abbondanza di significato di ogni passaggio, la risposta può essere solo: “it was an epic trail all the way, an epic journey”

 

SEE YOU NEXT (TIME) 

La mattina è tempo di colazione e saluti. Un abbraccio per tutti e la promessa di tenersi in contatto. Mi incammino verso il furgone, scoprendo con piacere che è solo a due km di distanza 😃, pensando a cosa farà ognuno di noi nei prossimi giorni…ognuno in un luogo diverso.

Mi rallegro salendo in auto e pensando a casa al prossimo trail con Cri, Fra e gli altri sui monti dietro casa. Ho voglia di raccontare loro dell’esperienza, in fondo mi serve solo un trail e trail runner con cui condividere la via.

Accendo il furgone, la radio spara fuori Time to Pretend e (ri)parto…

THANKS

Grazie a Dynafit per aver creato e aperto a tutti il progetto SpeedTranAlp. Aggiunto la condivisione all’impresa, #sharethetrail vero.
Oltre a questo un plauso per aver fornito tutto il materiale necessario e indispensabile per rendere l’esperienza ancora più unica.

Grazie a Javi e Philipp per averci sostenuto, guidato e divertito per tutta la SpeedTranAlp. A Franz per la perfetta organizzazione e impeccabile logistica.

A Dan e Janine per aver fermato immagini bellissime (date un follow ai loro profili, ispirazione assicurata) che riporteranno in qualsiasi momento alla mentre l’esperienza vissuta. Infine a Ben, Arianna, Kim, Théo, Sonja, Chris per aver corso e condiviso la loro esperienza.

#sharethetrail #trailaddicted

 

RISORSE:

SpeedTransAlp Report Part1

Speedtransalp.Dynafit.com

 

ROUTE:

Suunto Movescount (Day1 | Day2.part1Day2.part2 | Day3)

 

Andrea Zanetti

Mountain runner, outdoor enthusiast.
Trailrunning is the way I use to move trough nature to feel the life.

Mountain Runner, appassionato di Outdoor.
Il trailrunning è la via che uso per muovermi nella natura e sentire la vita.

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