Arlec&Goat at Marathon trail

Marathon Trail Lago di Como, Report di fatica, nebbia e incontri – writing @Arlec

“Un’istruttrice di pugilato ha incontrato il trail running. La sua avventura passa da Menaggio e dal Marathon Trail Lago di Como…ah si, nel mezzo c’è anche una Capra. Questo è il guest post di Anna, speriamo il primo di una serie, e non potevano che condividerlo con voi. Stories we love to share” TA

“Insegni pugilato? Ma allora ti alleni?” “Non scherziamo, io insegno proprio per non allenarmi, ché altrimenti faccio fatica”.
La fatica non è cosa per me, il mio migliore amico è il divano. Allora, al Marathon Trail Lago di Como mi iscrivo alla corta, che di far fatica non mi va. Più o meno funziona così.

Arrivo a Menaggio e parcheggio nel primo posto che trovo, raccatto borsone zaino e bastoncini, ritiro il pettorale e scopro che “ah no per la corta non facciamo il deposito borse”. E chi siamo noi, i figli della serva? Vabbe’, riporta borsone in auto, torna alla partenza. Intanto quelli bravi sono partiti, tra loro la mia Cristina che fa la media, Luca e Marco che fanno la lunga. Li ammiro, non li invidio, mi sento comunque scarsissima ma conosco i miei limiti.

Alla partenza siamo in pochi e al contrario di quel che accade di solito, nessuno si danna per essere il primo a partire.

Via.

Un briciolo di paese, e poi salita. Sono già tra gli ultimi e ne vado quasi fiera.
I bastoncini sull’asfalto e sul cemento (sei un fiore che è cresciuto/sull’-) non li uso, mi dà fastidio il rumore. Sali, sali, sali.
Poi ancora sali e poi inizia lo sterrato. Sudo già come fossi in spiaggia.

Le scarpe nuove funzionano bene ma sfregano un po’ dietro. Ci penso dopo. Ah da qui dovrebbe esserci un bel panorNEBBIA. Peccato.
I primi km sono sempre infiniti per me. A una certa mangio un fruttino, è una specie di marmellata solida di mela cotogna che ha l’unico difetto di impiastricciarti le mani.

Si continua a salire, si continua a NEBBIA.
Km 9, ristoro, dallo zaino tiro fuori la bustina del pronto soccorso – altro che Mary Poppins – e metto un cerotto antivescica. Oh, va meglio.
Bevo, chiacchiero (c’ho mica fretta!), vedo già scendere il primo della lunga.

Dai, riparto. Mi dicono ci rivediamo tra 10 km. Eh speriamo.
Toh si scende un po’, si potrebbe magari vedere giù il lago di ComNEBBIA.
Incontro due ragazze, stiamo insieme per un po’. Facciamo due parole, si riprende a salire.

Quello che mi lascia perplessa è che l’altimetria, che studio sempre più di quanto abbia studiato per gli esami all’Università, diceva che a 12km si arrivava al punto più alto, 2100m. Regà, qui qualcuno mi prende per il culo, siamo a 12km e mancano ancora 600m di dislivello.
Io e Carolina siamo perplesse. Guardo avanti, vedo gente in lontananza che sale e sale e mannaggia a chi fa le altimetrie.

In mezzo al sentiero c’è una capra.

Arlec-Goat_Report_MarathonTrail-TrailAddicted
Vuoi non farti una foto con la capra? Goats Rock, mi ha insegnato un amico.
Oh e se mi morde?
Senti capra io faccio la foto velocissima ma tu non mordermi. Scatto, scappo, guardo il risultato, rido assai, mostro la foto a Carolina.

Continuiamo a salire e dopo un po’ le gambe iniziano a girare, mi godo il paesagNEBBIA. Ah guarda siamo a quell’altezza che ci sono solo muschi e licheni, andare a scuola è servito qualcosa.
Scusate ma ‘sto muro di salita che vedo qui davanti? Benedetti i bastoncini. Fresco? Ma sì dai poi ti scaldi.

Ma le bandierine dove sono? Io vedo solo nebbia. Oh, sono in cima. Quattro semplici ore, complimenti. Sì sono sarcastica.
Brontolo un po’, siamo a 15 km. Ma so che c’è la discesa e va bene. Quando ho discesa va sempre bene. Poi è tutto un attimo, ripasso al ristoro di prima, continuo a scendere, la discesa è mia. Supero anche qualcuno.
Altro ristoro, trovo Luca. Forza Luca per te è ancora lunga.

Mi riempio la bocca di torta tipo criceto proprio e col rischio di soffocamento dietro l’angolo riparto. Siamo io, Luca, due ragazzi della media.
Iniziano a dire che potrei aver sbagliato strada, che io dovevo andare da un’altra parte. Ansia.

Supero tutti, continuo a correre, Quando trovo qualcuno chiedo se ha visto un bivio, se sono sulla strada giusta. Nessuno lo sa. Ansia.
Vabbe’ alla peggio al prossimo ristoro mi ritiro.
Intanto magari il paesaggio..NEBBIA.

Senti l’idea geniale, chiudi i bastoncini tanto non li usi in discesa. Chiudi.
Ristoro. Sei sulla strada giusta. Sospiro di sollievo. Ma dovrei essere quasi arrivata, però qualcosa non torna.
Ah si sale ancora un po’? Ma brava che hai chiuso i bastoncini e non hai voglia di riaprirli, complimenti.
Testa bassa e spingi.

Avrò mica perso il bivio? Dove sono? Continuo. Incontro 2 della lunga, uno, francese, dice all’altro che ha sicuramente tagliato. Proseguo.
Il prossimo ristoro se non ho sbagliato strada sarà all’allevamento trote.
Qui i km sono tutti sballati però. Ah ecco l’allevamento “Scusi ma quanto manca?” “Eh saranno 6-7 km”. Ma non scherziamo.

Bivio, “scusi ma per la fine quanto manca? Mi hanno appena detto 6-7” “Noooo, saranno 3”. Ma decidetevi. Si scende.
Il lago dopotutto è giù, io lo so, vengo da un paese sul lago. Se devi andare al lago prendi la discesa.

Altre due parole con un signore “Dove vai cosa fai quando sei partita” Temevo mi chiedesse un fiorino. Asfalto di nuovo discesa, salitina, discesa, córi anna córi e poi ecco il lago gira, gira, arrivo. Finito.
Respiro, ristoro, buono sto panino colla porchetta. Però ora vado al bar a prendermi una birra eh.
“Scusi signor OTC, mica che mi dice quanto ci ho messo così poi vado a casa che ho una festa di compleanno?” “ci hai messo 6h14minuti e sblisga, ma sei quinta, vai a premio”. Oddio svengo, non mi succede mai.

Aspettiamo le premiazioni allora, mancano 3 ore. Macchina, libro, panchina, scusa Giulia non sarò alla tua festa, prosecco, mi chiamano sul palco, il sindaco sottovoce mi dice “tu eri quella che beveva il bianco poco fa vero?” “eh”.
Vorrei aspettare Cristina, arriverà a breve, ma inizio ad essere stanchina. È il mio mese di carico, ogni cosa mi costa fatica.

E così torno a casa, con un trofeo di vetro da spolverare e una maglietta molto grande, senza aver visto il paesaggio ma con una foto con una capra.

 

#goatsrock #sharethetrail #trailaddicted

 

RISORSE:

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arlec007

"una che va molto piano"

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